Eric Mormile canta la resilienza nell’album “A Terra Sona Int’ ‘e Tiempe Stuorte”
Dopo un anno che lo ha visto protagonista con una serie di release che hanno conquistato l’attenzione del pubblico e della critica, Eric Mormile torna con l’album “A Terra Sona Int’ ‘e Tiempe Stuorte”, un grido di resistenza che nasce dalle radici e parla al futuro. In un periodo storico dominato da incertezze e contraddizioni, questo lavoro rappresenta una voce lucida e consapevole che parla senza filtri a chi vive e si confronta con il nostro tempo. Con influenze che spaziano dagli Yes ai Rush, passando per Peter Gabriel e Phil Collins, il disco offre una narrativa che sovverte le regole di un gioco sempre più individualista ed elitario, convertendo, con una visione ampia ed inclusiva, le difficoltà in resilienza, parola chiave di un progetto che va oltre la musica, diventando un’importante e necessaria riflessione sulla società contemporanea ed i suoi temi fondamentali: dall’ambiente alle incertezze globali, dal razzismo all’emigrazione, dall’amore per gli animali alla ricerca di identità in un’epoca sempre più frenetica e spersonalizzante.
Un concept album che fonde musica e significato, e che oltre a raccontare le esperienze dell’artista si fa portavoce di una collettività in cerca di soluzioni e risposte, abbracciando sonorità moderne e tradizionali con l’inconfondibile impronta cantautorale che contraddistingue l’artista partenopeo sin dall’esordio. La velocità con cui cambiamo, l’impatto delle scelte quotidiane sul nostro futuro e il desiderio di trovare uno spazio incontaminato in cui riconoscerci sono i temi centrali di un disco che è un vero e proprio canto di battaglia ed il cui titolo, La terra suona nei tempi difficili, si fa manifesto del coraggio di affrontare le difficoltà del presente con consapevolezza, invitandoci a ritrovare forza nelle nostre radici e a guardare avanti con determinazione.
L’album, interamente prodotto da Nino Pomidoro con artwork a cura di Diana De Luca, si compone di undici tracce e la sua uscita è supportata dal videoclip ufficiale della focus track che dà il titolo al disco, “A Terra Sona Int’ ‘e Tiempe Stuorte”. Questo brano, il più breve ma anche uno dei più intensi del progetto, rappresenta il punto di convergenza dei messaggi del disco, combinando con maestria riflessione e potenza espressiva in un inno collettivo che invita a combattere le difficoltà del presente con tenacia e coesione. Diretto da Michele de Angelis, il video amplifica la portata simbolica della canzone, aggiungendo una dimensione visiva che esalta il dialogo tra radici e futuro.
«Ogni brano di questo album è una parte di me, ma anche uno specchio del nostro tempo – dichiara Mormile -. Spero che queste canzoni possano essere una guida per chi affronta le proprie paure e cerca un futuro migliore.»
A seguire, tracklist e track by track del disco.
“A Terra Sona Int’ ‘e Tiempe Stuorte” – Tracklist:
1. Stuta ‘a Luce
2. Figlie d’ ‘a Fonte d’ ‘e Suone (feat. friends)
3. ‘O Quatto ‘e Maggio
4. Ioca Ancora
5. Sciure
6. Lla Ffore
7. Cchiù Vicine
8. Nu Rider
9. Mano e Zampa
10. Guerriero
11. ‘A Terra Sona Int’ ‘e Tiempe Stuorte (feat. Nino Pomidoro)
“A Terra Sona Int’ ‘e Tiempe Stuorte” – Il disco raccontato dall’artista:
“Stuta ‘a Luce”: brano che apre il disco e uno dei primi incisi. “’Stutà ‘a luce’” vuol dire spegnere l’attenzione verso quei personaggi di spicco che comunicano solo urlando per dire nulla. È un invito a scegliere cosa merita davvero il nostro tempo. Musicalmente parlando, mi sono ispirato agli Yes di “90125” e ai Rush di “Moving Pictures”.
“Figlie d’ ‘a Fonte d’ ‘e Suone”: singolo apripista del disco. Un brano autobiografico che racconta come la musica possa diventare l’arma per combattere le difficoltà giornaliere e una forma di unione capace di superare ogni barriera. Si tratta di un brano estremamente autobiografico. In un mondo difficile in cui anche il discorso di fede è confusionario, c’è chi rinuncia a credere in una determinata religione e persino all’amore come forme di unione. Tuttavia c’è anche chi trova nella musica quell’alternativa e quel bene superiore capace effettivamente di unire le persone di ogni etnia, gusto sessuale, e diversità generale. Su questo brano ho avuto la collaborazione ai cori di Milena Setola, Giusy Lo Sapio, Attilio Apa e Giuseppe Toscano. Alle percussioni è presente Luca Guida con lo shaker. Musicalmente è un brano ispirato da Phil Collins e i Mr. Mister di “Pull”.
“‘O Quatto ‘e Maggio”: ispirato alla tradizione napoletana del 4 maggio, il giorno delle scadenze dei contratti di affitto e, di conseguenza, dei traslochi. È una metafora per dire che è il momento di cambiare vita e inseguire i propri sogni, con il coraggio di affrontare l’imprevedibile. Da grande tifoso del Napoli quale sono, ho inserito nel testo anche una citazione riguardo al 4 Maggio 2023, data dello storico terzo scudetto, per dire che il coraggio di correre il rischio può anche portare al successo. Una scelta impegnativa che prevede senso di grande resilienza, che mi è però stata ispirata dalla storia di un amico che lo ha fatto davvero, abbandonando il suo lavoro per dedicarsi alla sua arte h24, riuscendoci. È probabilmente il brano che più ha toccato i miei amici artisti che seguono il mio percorso. Musicalmente, è un vero e proprio tributo agli Yes di “90125”.
“Ioca Ancora”: un invito a ricordare l’importanza del bambino che è in noi. Il gioco è fondamentale per affrontare le battaglie della vita con leggerezza. Su questo brano ho realizzato un lyric video con tutta una serie di foto di me da piccolo, che vanno da un periodo compreso tra il 1994 e il 1999, e qui compaio con i miei genitori, mia sorella Irene, e i miei nonni Domenico, Anna ed Enrico. Musicalmente, è un pezzo fortemente influenzato da Peter Gabriel, Patrick Leonard, Kevin Gilbert e i Tears For Fears.
“Sciure”: traccia che affronta il tema del razzismo con determinazione. Combattere per accogliere e accettare il diverso è essenziale per costruire un futuro migliore. Il razzismo è un problema purtroppo ancora tanto attuale nonostante tutto quello che è stato fatto nel tempo. In particolare, nel nostro Paese, è un cancro che sta tornando e che bisogna estirpare a tutti i costi. Musicalmente, mi sono ispirato ai No Reason Given di Kevin Gilbert e ai Rush.
“Lla Ffore”: una celebrazione del coraggio di emigrare per trovare nuove opportunità. Andare via può essere una scelta di amore verso sé stessi. La scrittura del testo viene da tante persone a me vicine che hanno vissuto questa situazione e me ne hanno parlato. Ne ho raccolti così tanti di racconti che a un certo punto l’unico modo per liberare tutte queste emozioni è stato tradurle in musica e parole. Alle percussioni è presente Luca Guida con il sonaglio. Musicalmente, mi sono ispirato a Phil Collins, Patrick Leonard, Kevin Gilbert, i Mr. Mister di “Pull” e i Tears For Fears.
“Cchiù Vicine”: questo pezzo celebra la passione, sia nella sua forma amorosa che nella libera pratica. Il sesso è da sempre l’antistress per eccellenza, che sia occasionale o parte di un sentimento consolidato. Alle percussioni è presente Luca Guida con il sonaglio. Musicalmente, è un brano ispirato ai Mr. Mister di “Pull”.
“Nu Rider”: un omaggio ai rider e alle loro vite difficili. Un lavoro duro, ma fatto con dedizione e amore per i propri cari. Racconto la storia di un uomo che sotto qualsiasi condizione fisica, psicologica e metereologica, continua a fare questo lavoro difficile per mantenere una figlia, una famiglia o una moglie/fidanzata. Per scrivere, ho avuto bisogno di documentarmi e chiedere a Luca Guida, un mio carissimo amico che ha fatto questo mestiere. Da quello che mi ha spiegato, ne ho ricavato una parte di testo e trovare la motivazione che spinge a compiere certe scelte è stato abbastanza facile. Sopportare anche grande sofferenza pur di sapere che dall’altro lato si sta dando un domani ai propri cari. Una storia fittizia insomma, o forse no, perché ho probabilmente descritto, in modo sensibile e solidale, la situazione di molti rider del nostro Paese. Luca è anche presente su questo brano alle percussioni con lo shaker. Nel lyric video che ho realizzato, ho inserito delle riprese velocizzate di strada per dare quel senso di fretta che prova chi fa le consegne. Musicalmente, è forse il brano tra tutti quelli che ho scritto più influenzato da Peter Gabriel e Patrick Leonard.
“Mano e Zampa”: una dedica all’amore per gli animali domestici. Non riuscirei neanche a contare tutte le volte che sono tornato a casa, magari preso male dopo una lunga giornata, dimenticando tutto nel momento in cui ho visto la mia gatta Tiffany accogliermi con le sue fusa perché le ero mancato. La resilienza è anche questo, combattere i malumori che ci vengono dalla quotidianità con l’amore dei nostri animali domestici. Questa è una storia molto personale, ma so di non essere l’unico a pensarla in questo modo. Ecco perché nel lyric video di questa canzone compaiono una ventina di persone a me care, tra amici e parenti, con i loro pelosetti. Musicalmente, è un brano ispirato ai Rush di “Hold Your Fire”.
“Guerriero”: secondo singolo del disco, il testo di questo brano risale al 2018, la musica è nata un po’ di tempo dopo, ma per settembre 2020 era sicuramente già la prima demo effettivamente completa. Torna nuovamente il tema del fare affidamento sulle proprie forze come unica via d’uscita da una situazione difficile. Non avendo mai effettivamente specificato nulla nel testo, questo può essere letto su più livelli. Qualcuno mi ha detto come questa canzone sembri un incoraggiamento verso chi prova ad uscire da una tossicodipendenza o combattere una grave malattia, ma ciò che ha ispirato il testo è qualcosa di molto più leggero. Come già anticipato prima, tifo Napoli, e alla fine della stagione 2017/2018 come molti tifosi sentivo quella sensazione di delusione mista a rabbia per quello che tutti pensiamo essere stato il furto calcistico del secolo. Quindi, questo brano, lo scrissi per dire “Ora siamo a terra, ma risorgeremo e torneremo più forti di prima se ci crediamo davvero”, e direi che a giudicare da ciò che è successo nel 2023 la mia predizione è stata corretta. Alle percussioni, è presente Luca Guida con shaker e sonaglio. Musicalmente parlando, è una canzone ispirata a Phil Collins e ai Toy Matinee di Patrick Leonard e Kevin Gilbert.
“‘A Terra Sona Int’ ‘e Tiempe Stuorte”: è il brano che dà il titolo all’album, un canto di battaglia per combattere le difficoltà con determinazione. Una fusione tra canzone popolare e sonorità indiane che invita a prendere consapevolezza dei problemi e del fatto che provare a superarli significa mettersi in prima linea per combatterli. La seconda strofa è un riassunto di tutti i temi testuali trattati nell’album. Avevo in mente questa canzone da un bel po’ di tempo e sono consapevole del quanto sia atipico rispetto a ciò che generalmente scrivo. Prima ancora di concepire l’intero disco, ebbi modo di ascoltare “Wellerman” nella versione di Nathan Evans, e pensai subito che volevo scrivere anche io qualcosa di così melodico e immediato, come se fosse un antico brano popolare, mantenendo comunque una linea musicale e artistica affine a ciò che faccio. Non sapevo ancora di cosa parlare, ma sicuramente, animalista e ambientalista quale sono, non avrei mai potuto scrivere della caccia alle balene come fatto positivo come appunto fece Wellerman. Nel giugno 2023, scrissi il testo, avendo ormai tutte le altre canzoni complete e sapendo come rendere questo un brano musicalmente essenziale, che avrebbe dato il titolo al disco e di fatto lo avrebbe spiegato. Nello stesso anno, curiosamente, spopolò “Malatia” di Ciccio Merolla, un pezzo sentimentale come molti presenti nella cultura napoletana, ma di fatto pensato dal punto di vista dell’arrangiamento nello stesso semplice modo, un coro e una percussione. Mi sono occupato io stesso di tutte le parti corali e volevo inizialmente tenere solo una classica cassa in 4, ma quando Nino Pomidoro, produttore di tutto questo disco, ha sentito il brano, lui che è un percussionista se ne è innamorato a tal punto da propormi un vero e proprio featuring. E devo dire che le sue percussioni hanno dato una visione più vicina al me artista, poiché con una semplice cassa in 4 sarebbe stato un brano popolare a tutti gli effetti, ma con le sue parti di tabla e tamburi vari è diventato un vero e proprio pezzo sperimentale che fonde la canzone popolare con le sonorità indiane.
Con “A Terra Sona Int’ ‘e Tiempe Stuorte”, Eric Mormile conferma la sua capacità di raccontare e raccontarsi. È un disco che non è solo una raccolta di canzoni, ma un viaggio attraverso i temi più attuali e significativi del nostro tempo, con uno sguardo rivolto al futuro e radici ben salde nella tradizione.