STRE mette a segno un altro colpo vincente con “Pistola ad acqua”, il suo nuovo singolo
Dopo il Capodanno sul lungomare di Napoli, il live al Comicon in Arena Flegrea e la travolgente partecipazione al Pizza Village di Napoli sul prestigioso palco di RTL 102.5, STRE torna nei digital store per mettere a segno un altro colpo nel cuore degli ascoltatori e lo fa con “Pistola ad acqua”, il suo nuovo singolo.
Stile inconfondibile, spiccata ironia, attitudine versatile ed un’incisività autorale da cui fluiscono release dal fortissimo impatto socio-emotivo, sono gli elementi chiave di un successo in continua ascesa, gli stessi che hanno consentito al poliedrico artista partenopeo di conquistare tutto lo Stivale, di entrare, per non “Uscire” più, nell’immaginario e nelle playlist di un pubblico sempre più vasto, che gli ha dimostrato calore, affetto e stima non soltanto sui social e sulle piattaforme di streaming – dove ha superato il milione e mezzo di views in pochissimi mesi -, ma anche durante le sue esibizioni dal vivo, in cui esprime al meglio l’essenza della sua identità artistica.
Camaleontico, enigmatico, ma al contempo riconoscibile e diretto, in questo nuovo brano STRE ci regala un’immersione nel suo ormai celebre universo ambivalente, ma mai equivoco, in cui la leggerezza si fonde con l’amarezza e l’ironia si amalgama alla disillusione, per dar vita ad un susseguirsi di liriche e passaggi dal duplice significato, guidati da traslati e giochi di parole.
L’immancabile dualismo che permea e contraddistingue tutta la sua produzione musicale, si presenta sin dal titolo, che, insieme al sound catchy e ballabile, richiama l’estate, la freschezza che l’accompagna, ma, dall’altra parte, la spensieratezza della bella stagione si scontra con la crudezza e la violenza verbale tipica di quei momenti sospesi tra rabbia, risentimento e possessività, in cui l’irrazionale prende il sopravvento sulla ragione, le ombre della gelosia sulla luce del sentimenti, fino ad offuscare l’invalicabile confine del rispetto dell’altro – «stasera, si, ti ammazzo» -. Una leggerezza verbale, una non curanza comunicativa, che come lo stesso artista dichiara “non va presa alla leggera”, puntando così i riflettori, in maniera finemente velata ma ferma e decisa, su una società che ancora troppo spesso trascura elementi e segnali che possono sfociare, essere il preludio, di abusi e tragedie.
«Un brano leggero su un amore turbolento – dichiara STRE – : a volte ci rendiamo conto di quanto l’altro non sia ok, non sia giusto per noi, ma non riusciamo comunque a farne a meno perché lo amiamo, o pensiamo di amarlo. L’amore spesso è come la droga, ma, proprio come la droga, ci rovina e ci logora dentro, anche se apparentemente ci fa stare bene».
Proprio come le sostanze, proprio come una “Pistola ad acqua”, che può travolgerci o rinfrescarci, sopraffarci o rigenerarci.
«Quando canto “Mi punti quella pistola” – conclude – intendo ovviamente “mi accusi di qualcosa”, ma, dall’altro lato, voglio sottolineare che la stessa pistola è il mezzo con il quale l’altro pensa di ferirci, con le sue parole, ma sta a noi decidere di non accusarne il colpo, avvertendo solo l’acqua senza subirne gli schizzi».
Sul fronte musicale, il brano si apre con un suggestivo arpeggio di chitarra acustica, per poi accendersi di colori fino ad esplodere nel ritornello, dove tra ritmiche uptempo e sintetizzatori, STRE dà voce alla sua incredibile capacità immaginifica – «e non mi interessa del tuo ragazzo, e ti giro attorno come un compasso» – , concludendo poi con un’inaspettata fusione di violino e synth, un ricercato ed elegantissimo binomio che mette in luce anche le competenze da producer del cantautore e polistrumentista napoletano.
Anche “Pistola ad acqua”, come ogni singolo di STRE, trova la sua piena espressione nel videoclip ufficiale che accompagna il pezzo, una vera e propria rappresentazione scenografica dell’accezione apparentemente ludica, ma intima e profonda, del brano. Ideato, girato e montato dallo stesso artista, trae la sua genesi dall’ambivalenza racchiusa nel testo, che trasforma la bellezza di un ricordo – «ho ancora il tuo odore addosso» -, nella riluttanza del presente – «ho ancora la tua puzza addosso» -, portando in scena il rapporto di amore-odio tra due clochard, a cui se ne aggiunge, nel corso della narrazione, un terzo. E come ci ha abituati, STRE non lascia nulla al caso, e dal triangolo raffigurato nel video, avvalora il numero 3 studiando la fotografia e la color correction che ne esaltano l’importanza. Tre sono infatti anche le colorazioni utilizzate per le scene musicali, quelle dei clochard e quelle relative ai flashback. La sottile ironia che corrobora la clip, lascia spazio ad un finale tragicomico capace di smorzare la tensione, uno stallo alla messicana tipico dei western firmati da Sergio Leone.
Carismatico, pungente, fuori dagli schemi ma mai sopra le righe, STRE si conferma come uno degli artisti più completi e coinvolgenti della nuova scena power pop italiana.