“Parole di vetro”, il nuovo singolo dei NEIM ispirato ad Oscar Wilde
Gli è bastato “Solo un secondo (rossofuoco)” per incendiare il panorama musicale italiano, trasformando la monotonia di ciò che “Resta tutto uguale“, nel groove e nel coraggio necessari per evadere da “Il mondo in una bolla”, e dopo aver impresso i contrasti dei sentimenti in “Una canzone per odiarci ancora”, il duo pisano NEIM torna nei digital store con “Parole di vetro“, il loro nuovo singolo che, come un caleidoscopio di ritmo ed anima, riflette e decompone la realtà del narcisismo contemporaneo.
“Parole di vetro” non è solo un brano, ma un viaggio introspettivo nella psiche umana, ispirato dall’immortale capolavoro di Oscar Wilde Il ritratto di Dorian Gray. La traccia affronta magistralmente il tema del narcisismo, dando vita ad una riflessione profonda sull’adorazione ossessiva della propria immagine e sulla conseguente alienazione emotiva da cui scaturisce una sempre più importante mancanza di empatia.
«Fuori piove lacrime, non smette di ballare. Sono solo a questa festa che sembra il mio funerale», canta la band, dipingendo un quadro di solitudine in mezzo alla folla, un’immagine potente che rispecchia l’isolamento interiore nella nostra società iper-connessa. Un cammino musicale denso di sfumature emotive, che come un prisma posato su un tappeto pop-rock, rifrange la luce delle esperienze passate in un arco temporale che si muove tra presente e futuro.
Il brano emerge dall’idea del producer THEGEØMETRA, al secolo Fabrizio Pagni (già per gli Zen Circus, gli Omini e molti altri), il cui beat ha ispirato i NEIM a costruire un testo capace di catturare e cogliere l’essenza della contemporaneità. «Ogni volta che resto in silenzio, esplode un temporale», sottolineano, mettendo in evidenza come, nell’era del digitale, ci troviamo a fronteggiare i nostri demoni interni, mentre all’esterno manteniamo un’immagine perfetta e inalterata, proprio come il Dorian Gray di Wilde.
«Meglio morire in autunno che sopra un letto di cera»: nel simbolismo di una stagione spesso associata al cambiamento e alla maturità e fine, la morte assume un’accezione naturale, accettata e persino bella, in netto contrasto con una fine artificiale o prematura rappresentata dalla cera, da tutto ciò che può essere modellato, manipolato e non autentico. Con questa frase poetica e intensissima, i NEIM suggeriscono l’importanza di preferire un’esistenza autentica e significativa, anche se può comportare la fine, rispetto ad una vita prolungata ma priva di sostanza e verità.
E nell’evocativo passaggio «ho la pelle come un rettile, e mordo come un cane», il duo si avvale di potenti metafore animali per richiamare istantaneamente immagini di freddezza e durezza, simboli di quella impenetrabilità emotiva che troppo spesso contraddistingue il nostro tempo. Con questa scelta stilistica, i NEIM ci ricordano come, nella società moderna, si tenda a rifugiarsi dietro corazze di apparente aggressività, in una sorta di difesa preventiva atta a celare la meravigliosa vulnerabilità che abita ciascuno di noi. Questo verso, così potente ed emblematico, racchiude la complessa interazione tra la necessità di proteggersi e il desiderio innato di esprimere sinceramente i propri sentimenti, simboleggiando la duplice natura dell’essere umano, che continua a costruire muraglie emotive e al contempo a reagire, anche aggressivamente, se ferito o provocato.
Per tutta la durata del brano, le parole, scelte con una minuzia impeccabile, creano una dimensione visiva cristallina, trasmettendo con cruda raffinatezza l’ambivalenza dei sentimenti.
“Parole di vetro” è un traslato dell’epoca social in cui viviamo, dove ognuno di noi ha il proprio “quadro” nascosto nelle varie piattaforme online, un dipinto che rimane giovane e immacolato, mentre noi avanziamo inesorabilmente nel tracciato della vita. «E sullo specchio scrivevo, di nero, parole di vetro. Ero sincero, credo…», cantano i NEIM, suggerendo come, dietro la facciata dell’apparenza, ci sia un’anima che cerca disperatamente autenticità.
Questa release è un dialogo a cuore aperto con l’ascoltatore, un invito a riflettere su noi stessi e sul nostro posto in un mondo in cui l’immagine è tutto, ma l’essenza rimane nascosta.
I NEIM, con la loro maestria musicale, ci conducono in un’esplorazione del fulcro dell’era moderna, un’epoca caratterizzata da bellezza effimera e verità nascoste. Nel loro nuovo singolo, il duo rivela come, nonostante le apparenze luccicanti e le promesse seducenti dei tempi attuali, spesso ci troviamo di fronte ad una realtà celata dietro “Parole di vetro” fragili e trasparenti, mostrando la nostra incessante ricerca di verità in un mondo sempre più artificioso.