Etto pubblica “Bouquet”, il suo primo album

Reduce dall’incredibile successo dei singoli “Quando mamma non c’è” e “Traffico”, Etto, la voce più iconica e rappresentativa della new wave urban-pop italiana, torna nei digital store con “Bouquet” (distr. Believe Digital), il suo primo progetto full length.

Il disco, emblema della poliedricità e della trasversalità del suo autore, è un concentrato di istinti, un arcobaleno, un rigoglioso giardino di essenze, profumi e pulsioni, in grado di esprimere e rappresentare la labilità, l’accezione volatile, quasi evanescente, delle emozioni umane.

Dodici tracce, unite dal fil rouge del sentire, fine e suggestivo, dell’artista di origini siciliane e della sua vocalità elegante e avvolgente, capace di fondere il linguaggio street ad un immaginario fortemente pop e di impreziosirlo in una raffinatissima cornice R’n’B, per una commistione di suoni, liriche e battiti che sfiora e accarezza l’anima dall’opening all’epilogo; un’aura delicata in grado di inebriare i sensi e di abbracciare l’ascoltatore con quell’armonia e quel benessere che scaturiscono unicamente dal confronto sincero e diretto con se stessi.

“Bouquet”, un mazzo di fiori che simboleggia l’eclettismo e la policromia di ogni individuo, la dicotomia tra bene e male incisa sulla medaglia del cuore, un’ambivalenza che Etto traduce in musica per svuotare il bagaglio della negatività sulle ali leggere ma indistruttibili delle note che accompagnano il fluire dei suoi pensieri e per raccontare, per raccontarsi, trasformando le “Lacrime” di un “Cuore Spento” in un dipinto di “Monet”, capace di portare ciascuno di noi a porsi delle domande, anche quando si vorrebbe solo fuggire dalla propria presenza e, tra un “Cosa vuoi da me”? e un “Dove Vai”?, riscoprirsi, per stare bene con se stessi, con quel “Da solo” in qualsiasi contesto e situazione, nel “Traffico” o tra le “Nuvole”, fino ad arrivare ad amarsi per amare, a bastarsi per poter dire “Cercami” prima e “Non ti basto mai” poi, a chi arricchisce e avvalora una completezza individuale già ritrovata; per sentirsi finalmente, anche a costo di essere additati come “Matti”, autentici e veri, semplicemente “Perfetti insieme”.

«”Bouquet” – dichiara l’artista – è la parola ideale per esprimere ciò che ho da dire. È un insieme di odori, profumi o fiori, in grado di comunicare la volatilità delle emozioni. Noi esseri umani siamo capaci di passare da un’emozione all’altra, in una giornata, in un istante, o premendo play sulla prossima canzone. Per questo ho scelto brani che potessero rappresentare gli aromi più vari e contrastanti dell’animo. L’amore amaro, la triste allegria e la spenta passione che fanno parte delle nostre vite e delle relazioni con le persone. L’idea del disco è nata nel 2018 e, nel corso di questi anni, sono contento di non essermi precipitato a completarlo e pubblicarlo, perché credo di essere maturato parecchio sotto diversi aspetti, soprattutto per quanto riguarda la scrittura e la comunicabilità di ciò che sento e provo nel modo più semplice ed efficace. Come per molti, anche la mia vita è stata parecchio complicata. Mi sono rifugiato nell’alcol e nel divertimento per tanto tempo pur di non aprire gli occhi sulla realtà, su quanto stessi quotidianamente anestetizzando il mio cuore, su quanto stessi, lentamente, morendo dentro. La separazione dei genitori, la rottura di una relazione che non credevo potesse ferirmi così tanto e frustrazioni e stati d’ansia che ne conseguono, si sono avvicendati in un anno che per me è stato davvero terribile. Tutto quello che avevo e che mi rendeva felice, si è frantumato in un secondo, sotto ai miei occhi e dentro ogni mio respiro. L’impatto è stato così devastante che quasi non mi rendevo conto di essere vivo; mi ero chiuso in me stesso, creando una sorta di barriera protettiva. Quando si sta male si è fragili e spesso si è portati a rivivere tutti gli episodi più spiacevoli; una dimensione interiore da cui si vorrebbe fuggire, ma che è, pur sempre, un luogo sicuro. Da allora, è solo con la musica che sono riuscito a convivere, senza mettere le mani avanti, ma arrivando a stare, realmente, in pace con me stesso e con il passato. “Bouquet” è per tutti coloro che stanno passando, o hanno passato, un percorso tortuoso, per dire, o ricordare loro, che sono le stesse emozioni, anche quando ci fanno soffrire, la chiave per rinascere».

L’intero album, scritto e prodotto dallo stesso Etto, sotto la direzione artistica di Andrea Dellavedova – che si è occupato anche della realizzazione degli scatti e delle grafiche che accompagnano la release  – con Giulio Baiunco e anticipato dai mini EP “Happiness” e “Madness”- contenenti i singoli “Traffico”, “Nuvole”, “Cosa vuoi da me”, “Matti” e “Da solo” -, vede la partecipazione di Dema e di Alessandro Gemelli nel brano “Dove vai”, i featuring di Bianca (“Perfetti Insieme”), Staramama (“Non ti basto mai”) e Orlvndo (“Dove Vai”) e la collaborazione, sul fronte autorale, di Stefano Santoro, Vigan Mehmedi e Giorgia Sudati.

A seguire, tracklist e Track by Track dell’EP:

“Bouquet” – Tracklist:

  1. Cercami
  2. Monet
  3. Cuore Spento
  4. Nuvole
  5. Perfetti Insieme (feat. Bianca)
  6. Cosa vuoi da me
  7. Traffico
  8. Matti
  9. Non ti basto mai (feat. Staramama)
  10. Da Solo
  11. Lacrime
  12. Dove Vai (feat. Orlvndo)

“Bouquet” – Il disco raccontato dall’artista:

Cercami” è un brano pop, con vibes e sfumature chill, caratterizzato da synth e batterie R’n’B. L’opera nasce dopo la rottura con la ragazza che amavo e, al suo interno, vengono utilizzate diverse figure retoriche, dalle quali si comprende quanto ancora il mio cuore, ai tempi, cercasse speranze e il mio animo non smettesse di lottare di fronte alle difficoltà sentimentali. L’immagine dei binari e del passaggio del treno, rappresentano la rottura e la fine di tutto, mentre, la stanza, simboleggia il gesto di chiusura in me stesso, che rimango prigioniero dei ricordi.

Monet” è un pezzo estivo, in cui paragono l’estetica della persona amata allo stile impressionista del pittore francese. Ciò che resta di qualcuno che ci ha lasciati, è solo un vago ricordo, una memoria del cuore che spesso vorremmo recuperare, riavere, rivivere. Le strade di due persone che si sono amate si possono dividere, tuttavia, ciò che più preme, è poter riassaporare quello che è andato perduto. Il ricordo di una relazione può fare male e il pensiero dell’altro non fa altro che farci soffrire. È come aver perso qualcosa che non può tornare; un momento che svicola via, come un quadro impressionista.

Cuore Spento” racconta di alti e bassi, come la forma d’onda di questa canzone, perché è così che va la vita. La vera forza sta nel non abbattersi, nel trovare sempre una soluzione senza mai scendere a compromessi. Belli i ricordi, meno le debolezze che nascondono; un innegabile tallone d’Achille. Ma le fragilità vanno trasformate in punti di forza: il mio è la musica, l’unico modo che conosco per esprimermi senza inciampare lungo il tragitto.

Nuvole” si caratterizza di batterie Urban/R&B; nel brano racconto di come sia facile vivere al settimo cielo quando si ha la testa tra le nuvole, quando ci si ritrova in un mondo che si sente completamente proprio, oltre la realtà effettiva, sentendosi vivi per davvero. Per me, viaggiare è come scrivere, un momento in cui dico “basta” a ciò che mi affligge e mi affolla i pensieri di negative vibes; mi permette di liberarmi dagli schemi e, libero, di tornare ad apprezzare le piccole cose. È una traccia leggera e spontanea, come un possibile amore, che ormai si perde tra le molecole di un universo in bilico.

Perfetti Insieme” (feat. Bianca): dubito esista la persona perfetta per ognuno di noi, spesso ci troviamo a stare davvero bene con qualcuno che non rientra affatto nei nostri canoni, nei nostri ideali e, davvero male, con chi credevamo fosse la nostra anima gemella. Alcune persone ci lasciano depositando gran parte della loro anima nella nostra, non andando mai via fino alla fine. Alcune persone non sono fatte per stare con noi, ma capita, quando le incontriamo, che ci spingano a sperare che le cose possano cambiare, affinché si leghino a noi e viceversa. Per sempre.

Cosa vuoi da me” è una canzone che racconta di quando ci imbattiamo in discussioni generate da quel tipo di persone alle quali non importa nulla della nostra opinione. Hanno ragione loro, non importa cosa noi possiamo fare o dire. Ecco, quelle persone, hanno un posto riservato nel cerchio mai citato da Dante nell’Inferno, il cerchio dei bigotti. Non è facile aver a che fare con loro; il trucco sta nel fingere di annuire, mentre si pensa ad una scusa valida per sbarazzarsene il prima possibile.

In “Traffico“, magistralmente accompagnato dai riff di chitarra di Giorgia Sudati, sviluppo la metafora tra il traffico della città e la mia mente, ricolma di disordine, un po’ come la camera in cui scrivo i miei testi, “un mondo di cose”. Dentro di me c’è un continuo e perenne via vai di pensieri, pensieri che attraversano i vicoli più stretti e bui nel girone dei miei ricordi, dei miei desideri. Nello storytelling del pezzo, però, mi accorgo in fretta che l’arrivo della figura femminile si impone intensamente nella mia mente, facendosi spazio con prepotenza e divorando tutto il resto.

Matti” è il mio inno sull’amore a tutti coloro che si sentono diversi e costantemente fuori luogo. Sensazioni destabilizzanti, che dobbiamo imparare a sovvertire, perché le nostre peculiarità, sono ciò che ci rende unici. Io, ho trovato la chiave per uscire da questa situazione in una ragazza, “matta” quanto me, che mi ha aiutato a capire chi sono veramente, uscendo dagli schemi. Il brano è accompagnato dal videoclip ufficiale, diretto da Sofia Giampaolo (https://www.youtube.com/watch?v=9dTF06740eY )

Non ti basto mai” (feat. Staramama): gestire le relazioni umane, credo sia una delle cose più impegnative al mondo. Riconoscere di essere nati in una realtà che non ci rappresenta, lo è ancor di più. Aver il coraggio di andar via e mollare le abitudini di sempre, le amicizie e i vecchi amori, non è per niente facile. Il passo più importante, è sempre il primo, qualunque scelta si sia intrapresa. Sarebbe meglio agire d’istinto piuttosto che perdersi in ore di riflessioni che si trasformano in paura. È l’unico modo per tenere a bada i nostri demoni interiori e mantenere la tregua.

Da solo” è un brano pop R’n’B, con richiami urban-trap. Si tratta di uno sfogo in una “triste giornata noiosa”. È un nero su bianco sul sentirsi poco apprezzati e sull’assenza di riconoscimento per gli sforzi di una vita, trascorsa con l’irrefrenabile voglia di conoscere e imparare sempre qualcosa di nuovo. Sono fiero di essere stato capace di reagire per ottenere qualsiasi cosa desiderassi, senza l’aiuto di nessuno e, per questo motivo, tramite il brano, ho deciso di farlo sapere a chiunque avesse poca fiducia in me, anche come invito a tutti coloro che pensano di non potercela fare a rialzarsi e continuare ad inseguire i loro sogni.

Ci rendiamo conto della reale importanza di una persona soltanto dopo averla persa, nulla di più vero. “Lacrime” parla di questo. È assurdo come l’allontanarsi ci avvicini ogni giorno di più a qualcuno, in qualche modo. Questa cosa mi tormenta al punto da desiderare una vita senza paranoie, che significherebbe non pensare, il che non è possibile, finché mente non ci separi e vissero tutti felici e con la testa vuota e bla bla bla: un’altra paranoia. Non mi rimane che alzarmi dal letto anche oggi, alzare lo sguardo al cielo, fingere il solito sorriso al sole e aspettare che si presenti nuovamente la luna per trascorrere un’altra notte alla ricerca di risposte.

Dove Vai” feat. Orlvndo: Io non so se, adesso che non stiamo insieme, stai bene, magari pure meglio. È chiaro che non avere risposta mi stuzzica parecchio, ogni giorno, anche soltanto un minuto. Di una cosa però sono certo: ovunque tu vada, qualsiasi cosa tu faccia, con chiunque tu sia, avrai sempre un ricordo di me che custodisci dal giorno in cui ci siamo conosciuti. Dove credi di andare?

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